Filosoficamente, la verità è una lettura in controluce dei fatti: ciò che non è visibile non è considerato immediatamente vero. La verità, allora, presuppone atteggiamenti di ricerca (inquisitio atque investigatio scrive Cicerone), e ciò che resta in superficie è uno specchio, una mera forma. Però, è altrettanto innegabile che, se si legge il tutto in chiave antropologica, come vero è percepito ciò che appare; anzi, comunemente, la verità consiste nel credere che una realtà esista, senza avere alcun minimo desiderio di mettere alla prova i nostri sensi e il nostro giudizio per riscontrare quei fatti; quando il motivo di questo convincimento sta nell’esigenza di garantire la propria immagine e di tutelarla dall’opinione altrui, allora le forme vengono ad annodare le […]