Pensare il Diritto

a cura dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani

domenica

31

Gennaio 2016

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LETTERA APERTA AI MEMBRI DEL CONSIGLIO CENTRALE DELL’UNIONE GIURISTI CATTOLICI ITALIANI

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Nella prospettiva oggi dominante, a giustificazione del matrimonio è profondamente mutata rispetto al passato: esso ormai viene giustificato come unione affettiva, un’unione nella quale il rapporto tra sessualità e procreazione è ritenuto del tutto eventuale e –in alcune posizioni estremistiche- nemmeno più necessario da un punto di vista strettamente biologico, dati i progressi delle nuove tecnologie riproduttive. La stessa adozione, da nobile fictio juris, pensata per creare una genitorialità sostitutiva, tende oggi ad essere interpretata come una modalità istitutiva della genitorialità, data l’ormai scarsa considerazione legale per i rapporti generativi di carattere biologico, come dimostra l’universale accettazione della procreazione assistita eterologa (di qui l’affermazione, costantemente ripetuta, secondo la quale i figli sarebbero di chi li ama, non di chi li genera).
Se le considerazioni appena fatte sono consistenti, ogni battaglia politico-culturale a favore della “famiglia” e del “matrimonio” tradizionali appare di principio votata alla sconfitta, non per la carenza o per l’insufficienza di argomenti razionali in merito, ma per l’incapacità della cultura giusnaturalistica (e di quella cattolica in particolare) di ottenere ascolto nel mondo secolarizzato.

lettera aperta ai membri del Consiglio centrale