Antropologia del matrimonio indissolubile
Written by Redazione, Posted in Convegni, Firenze 2015, Jus!, Sartea Claudio
Nel cuore stesso di un’autentica, disinteressata dedizione amorosa c’è la sua definitività: cioè, letteralmente, l’eliminazione della sua fine annunciata sin dall’inizio come una premessa caratterizzante. Ciò la de-finisce: la previa cancellazione di un termine finale. “In my end is my beginning”, certamente: ma proprio nel senso che al suo sorgere la relazione d’amore incluse il “per sempre” e dunque negò la possibilità stessa di una sua conclusione volontaria, almeno “finché morte non ci separi”.
Che questo sia nel cuore della dichiarazione amorosa risolutiva è innegabile, non nel senso che le cose vadano poi sempre così, ma nel senso che per poterle definire tali abbiamo bisogno di questa caratterizzazione. Per altre modalità di relazione, anche erotica, abbiamo da tempo nomi diversi: frequentazione, “stare insieme”, prova, fidanzamento, convivenza, concubinato, contubernio, amore libero, etc.. Ma quando la relazione è matrimoniale, essa implica il per sempre: “è” il per sempre, e perciò veicola e promuove l’appartenenza, l’esclusività, i diritti pieni e definitivi sul corpo, le responsabilità permanenti in ordine ai figli, e così via.